La Società Storica Pisana fu fondata il 9 maggio 1930 da un gruppo di professori universitari e studiosi pisani riuniti nell’Aula Magna dell’Università di Pisa per organizzare un Congresso indetto dal Comitato per gli studi storici regionali, svoltosi in città il 29 maggio successivo. Le finalità, espresse dall’articolo 1 dello Statuto, sono di «promuovere gli studi di storia pisana o comunque attinenti alla storia di Pisa, di dare opera alla ricerca, conservazione, pubblicazione e illustrazione del materiale storico relativo, di diffondere la conoscenza della storia e dell’arte pisana».
In una successiva adunanza, tenuta il 27 maggio, l’assemblea dei soci approvò lo Statuto e, nella riunione del 9 giugno, procedette all’elezione del Consiglio composto in prevalenza da docenti universitari affiancati da due colti canonici della cattedrale e da un cultore di storia pisana.
Per concretizzare i propri obiettivi, due anni dopo la Società decise la pubblicazione di una rivista, il “Bollettino Storico Pisano”, il cui primo numero uscì nel 1932, con un comitato di redazione composto da Augusto Mancini, Aristo Manghi, Giovanni Battista Picotti e Eugenio Massart. La sua pubblicazione è proseguita ininterrottamente fino ad oggi, affiancata a partire dal 1955 da collane editoriali.
Con la riforma delle Società Storiche del 1936, la “Società Storica Pisana” divenne “Sezione Pisana della Deputazione di Storia Patria per la Toscana” e tale rimase fino al 1948, quando riassunse la denominazione originaria.
Secondo lo Statuto, redatto nel 1930 e successivamente rielaborato, la Società è retta da un Presidente e da un Consiglio direttivo attualmente di undici membri, eletti dall’Assemblea dei Soci per un triennio. Ad Augusto Mancini sono succeduti come presidenti altri illustri studiosi: Ottorino Bertolini (1950-1963), Cinzio Violante (1963-1999), Emilio Cristiani (2000-2009), Michele Luzzati (2010-2014) e, dal 2015, Gabriella Garzella.
Alla ricerca sulla storia di Pisa e del suo territorio confluita nella rivista, nel corso del tempo si sono affiancate altre iniziative scientifiche come convegni e seminari di studio e una progressiva apertura ad un pubblico sempre più vasto attraverso l’organizzazione di eventi espositivi, gite sociali e, per ultimi, “Appuntamenti con la storia” per approfondire la conoscenza di luoghi e aspetti meno noti di città e territorio.