Norme generali
I dattiloscritti devono essere consegnati nella stesura definitiva e originale (non in copia, né in fotocopia), con spaziatura 2 sia per il testo sia per le note. Le note vanno raggruppate su fogli a parte, con numerazione progressiva. Le correzioni straordinarie, anche sulle prime bozze, saranno addebitate agli Autori.
I passi citati, tratti da opere a stampa o manoscritte, si riproducono “fra virgolette doppie”, così come i titoli dei capitoli. Singole espressioni o parole in lingue straniere si riproducono ‘fra virgolette semplici’ (apici), che sono da adottare anche per parole o espressioni italiane, cui si voglia attribuire un significato particolare. Per i nomi degli autori di opere e articoli si usa il tondo (cioè il normale carattere dattilografico) nel testo, mentre nelle note si usa il maiuscoletto (doppia sottolineatura). Per i titoli di libri, articoli e altre opere (manoscritti, registri, ecc.) si impiega il corsivo (sottolineatura semplice). Per i titoli dei periodici si usa il tondo fra virgolette doppie. Per parole o frasi cui si voglia attribuire un particolare rilievo si usa il tondo spaziato (sottopuntatura).
Caratteri tipografici: – il tondo si indica con il normale carattere dattilografico; – il corsivo si indica con la semplice sottolineatura; – il maiuscoletto si indica con la doppia sottolineatura; – lo spazio si indica con la sottopuntatura.
Norme per le citazioni bibliografiche
Gli elementi della citazione bibliografica si registrano nell’ordine: 1. Nome e cognome dell’autore L’iniziale puntata del nome e il cognome dell’autore vanno espressi in maiuscoletto (minuscolo con doppia sottolineatura e iniziali maiuscole): B.ROSSI. Se gli autori sono più di uno, si registrano i loro nomi e cognomi nello stesso ordine in cui si trovano nel frontespizio, separati fra loro da un trattino : B.ROSSI – R.BIANCHI.
2.Titolo dell’opera Fra il cognome dell’autore e il titolo dell’opera si pone una virgola. Il titolo dell’opera (volume o articolo) va in corsivo: N.ZUCCHELLI, La contessa Matilde nei documenti pisani. In seconda citazione (e successive) l’iniziale del nome va omessa, e il titolo va abrreviato; dopo le prime parole del titolo seguono una virgola e cit. in tondo : ZUCCHELLI, La contessa Matilde, cit. Se di un autore si cita una sola opera, nelle citazioni successive alla prima si aggiunge op. cit. in corsivo dopo il cognome dell’autore e la virgola : ZUCCHELLI,op. cit. Quando la seconda citazione segue immediatamente la prima, si usa l’abbreviazione Ibid.(corsivo), senza indicazione di pagina se ci si riferisce ad altra/e riga/righe della stessa pagina, con indicazione di pagina se invece si tratta di pagina/e diversa/e. Quando si tratti di una miscellanea, il titolo dello scritto, in corsivo, è seguito da una virgola, da in (carattere tondo) e dal titolo della miscellanea in corsivo : C. VIOLANTE, Nobiltà e chiese in Pisa durante i secoli XI e XII : il monastero di S. Matteo, in Adel und Kirche. G. Tellenbach zum 65. Geburtstag dargebracht von Freunden und Schuelern.
3. Norme dell’editore o curatore Il nome dell’editore (curatore) va in maiuscoletto ; le espressioni ed., rec.,cur. vanno in tondo : Carte dell’Archivio di Stato di Pisa (780 – 1070), cur. M. D’ALESSANDRO NANNIPIERI.
4. Luogo e altri dati dell’edizione Dopo il titolo seguono una virgola e l’indicazione del luogo di edizione. Il luogo di edizione (nella lingua del frontespizio) e l’anno di edizione vanno in tondo, senza virgola fra questi due dati : N. ZUCCHELLI, La contessa Matilde nei documenti pisani, Pisa 1916. Quando si tratti di opera in più volumi pubblicati in anni diversi, si indicano le date estreme separate da un trattino : U. PASQUI, Documenti per la storia di Arezzo nel Medioevo, 3 voll., Firenze 1889 – 1937. Quando si cita un solo volume di un’opera in più volumi, si indica prima il numero del volume citato (in cifre romane), poi il luogo e l’anno di edizione, separati da una virgola : U. PASQUI, Documenti per la storia di Arezzo nel Medioevo, vol. III, Firenze 1937. Il numero della nuova edizione si esprime con una cifra arabica posta a esponente, dopo l’anno di edizione : G. VOLPE, Studi sulle istituzioni comunali a Pisa, Firenze 19702 .
5. Titolo di collana e numero del volume nella collana Il titolo della collana, in tondo, va indicato dopo l’anno di edizione fra parentesi tonde. il numero progressivo (in cifre arabiche) del vol. nella collana segue il titolo della collana stessa, dopo una virola : K. SHIMIZU, L’amministrazione del contado pisano nel Trecento attraverso un manuale notarile, Pisa 1975 (Biblioteca del “Bollettino Storico Pisano”. Collana Storica, 13).
6. Numero delle pagine La pagina, le pagine, la colonna, le colonne, si indicano con p., pp., col. , coll. Se si vogliono indicare 2 o più pagine si riportano i numeri estremi separati da un trattino; per indicare un numero di pp. imprecisato si indica il numero della prima pagina seguito da ss. : N. ZUCCHELLI, La contessa Matilde nei documenti pisani, Pisa 1916, p.27 pp.37-411 pp.36 ss.
Riviste
Per il titolo di una rivista si usa il tondo fra virgolette doppie preceduto da in (carattere tondo) : P. PECCHIAI, Pisa. L’archivio dei canonici del Duomo, in “Gli Archivi della Storia d’Italia”, V (1907), pp. 217-238.
Archivi e Biblioteche
Archivi e Biblioteche saranno indicati per esteso in prima citazione, in forma abbreviata nelle successive, impiegando, dove possibile, le sigle automobilistiche : p. es. Archivio di Stato di Siena, quindi ASSi: Archivio Capitolare di Mantova, quindi ACMn; Biblioteca Comunale di Todi, quindi BComTodi. Il fondo sarà indicato in corsivo : p. es; Archivio Vaticano, Fondo Garampi 276, Nr 47; Reg. Lat. 122, ff. 4r-11v; Reg. Vat. 36, ff. 50 rb-51 va (ms. a 2 colonne).Biblioteca Vaticana, cod. Vat. Lat. 2337, f. 18r.